Ferisce più la lingua (o la penna) della spada. Lo sa bene Michele Salvemini, in arte Caparezza, che con i versi delle sue canzoni è sempre stato incline alle sferzanti, brillanti e mai troppo velate, satire. Lo scorso primo marzo è uscito il suo ultimo lavoro dal titolo “Il sogno eretico”, quinto album di inediti per la prima volta prodotto dalla Universal. L’album è, così lo definisce lo stesso cantante, un inno all’eresia, in cui è espresso tutto l’umorismo crudo e irriverente che Caparezza tira fuori quando racconta il nostro presente, la nostra società, lasciandosi andare a volte a delle strofe di vera e propria indignazione. Questo succede ad esempio in “Non siete Stato voi”, uno dei brani più forti dell’album in cui il cantante pugliese sfoga tutta la sua rabbia e il suo risentimento rispetto alla nostra classe politica e ai parlamentari. Il riccioluto cantante ne ha per tutti: i politici, la televisione, i reality, i discografici e anche quello che lui chiama il “popolino”, la parte negativa dell’anima del popolo italiano camuffata burlescamente con personaggi disneyani. Nelle canzoni non mancano riferimenti alle vicende di illustri eretici come Giovanna D’Arco, Giordano Bruno, Savonarola accomunati da un destino crudele, costretti tutti ad essere giustiziati da un boia. Dipinti sapientemente dalle strofe delle diverse canzoni, vengono descritti come dei veri e propri eroi pronti a morire rimanendo fino all’ultimo fedeli alle loro idee e al loro pensiero, non affini con i dogmi della loro epoca. Un po’ come lo stesso cantante, ormai un maestro nella sottile, ormai non troppo nascosta, arte del provocare. Sin dalle prime note si comprende che lo stile e il carattere musicale dell’artista di Molfetta non sono cambiati di una virgola; gli elementi tipici della sua musica ci sono tutti: una scrittura brillante e insieme sferzante nelle sue invettive, una musica camaleontica risultato di una contaminazione musicale e,infine, le collaborazioni. La prima con Tony Hadley, la voce degli Spandau Ballet, che rende il brano “Goodbye Malinconia” una canzone dalla musicalità anni 80 alla quale si può associare facilmente il senso di nostalgia che “pervade” le strofe del testo che parlano di un’Italia che si svuota, privandosi dei suoi cervelli e dei suoi giovani che migrano in cerca di un lavoro che qui diventa difficile trovare. La seconda collaborazione, non meno importante, è quella con Ambrosie che genera un duetto reggea sulle strofe di “Legalize the premier” riguardo alla quale Caparezza dice: "Non parlo del premier in particolare, ma del seme inoculato nel sistema politico italiano. Il messaggio che è passato è che se sei al potere puoi modificare le leggi a tuo piacimento ”. Intanto, lo scorso 17 marzo è partito da Andria "Il sogno eretico tour” che registra già il sold out nelle principali città d’Italia.
Cinzia Ferilli.
Cinzia Ferilli.
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